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Cooperazione economica

 

Cooperazione economica

Il Mozambico rappresenta un partner importante per l’Italia nel continente africano sotto il profilo della cooperazione economico-commerciale. Il Paese ha registrato sino al 2016 tassi di crescita fra i più elevati dell’Africa subsahariana, sostenuti in particolare dalle attività del settore minerario ed energetico, nonché dagli investimenti infrastrutturali. Nel 2019, la crescita economica del Mozambico è stata del 2,2%, con un rallentamento rispetto al trend degli ultimi tre anni (in media 3,5% tra il 2016 e il 2018) e degli anni precedenti (in media 7,8% tra il 2001 e il 2015), complici anche gli effetti negativi sull’agricoltura dei Cicloni Idai e Kenneth nel 2019.

L'Italia è il primo investitore europeo in Mozambico, con 3,5 miliardi di dollari di investimenti negli ultimi otto anni (2012-2019), seguita da Paesi Bassi (2,2 miliardi di dollari), Portogallo (692 milioni di dollari) e Regno Unito (338 milioni di dollari) e Francia (145 milioni di dollari) e risulta il terzo a livello globale (dopo Emirati Arabi Uniti con 5,8 miliardi di dollari e Stati Uniti con 5,2 miliardi di dollari) nello stesso periodo.Nel solo 2019, l'Italia ha investito in Mozambico 288 milioni di dollari, confermandosi il terzo investitore in assoluto dopo Emirati Arabi Uniti (980 milioni di dollari) e Paesi Bassi (899 milioni di dollari).

Nel 2018 l'interscambio tra Italia e Mozambico ha raggiunto il valore record di 524 milioni di euro (+81 milioni rispetto al 2017). Le esportazioni dell'Italia sono aumentate del 59% rispetto al 2017, raggiungendo 63 milioni di euro. La voce principale del nostro export sono fertilizzanti e macchinari, ma sono in crescita anche mobili, prodotti farmaceutici di base ed enogastronomia. Anche le importazioni dell'Italia sono cresciute fino a 460 milioni di euro (+14% rispetto al 2017). L’86% delle importazioni dell’Italia è rappresentato dai prodotti della metallurgia, in particolare alluminio greggio. Rubini, minerali di zirconio e granito gli altri aumenti più consistenti delle importazioni dell’Italia nel 2018.

Da gennaio ad ottobre 2019 l’interscambio tra Italia e Mozambico ha rallentato la sua crescita, facendo registrare un valore di 373 milioni di euro (-21% rispetto allo stesso periodo del 2018). Le esportazioni dell’Italia sono state pari a 43,5 milioni di euro inferiori del 12,9% a quelle dello stesso periodo del 2018. Anche le importazioni dell’Italia sono diminuite, attestandosi a 329,2 milioni di euro (-21,9% rispetto a gennaio-ottobre 2018).

Ad oggi, vi sono nel Paese circa cinquanta aziende italiane, attive principalmente nei settori idrocarburi, edilizia e infrastrutture, turismo, logistica e trasporti, beni di consumo.  

Nonostante l’attuale rallentamento della congiuntura interna, legato anche alla forte diminuzione dei prezzi internazionali delle materie prime, le aspettative di crescita del Mozambico restano comunque positive. Le scoperte di ingenti giacimenti di gas naturale (da parte di ENI e Anadarko) e la ricchezza mineraria del Paese (carbone, grafite e sabbie pesanti in particolare), potranno continuare ad attrarre nel medio termine un importante flusso di investimenti esteri diretti, alimentando anche il relativo indotto e creando così nuovi spazi anche per le PMI. In particolare ENI (in un consorzio alla pari con l’americana ExxonMobil) ha già dato avvio nel 2017 ad un progetto di estrazione e liquefazione del gas naturale off-shore (Coral Sud) e ha annunciato nel 2019 l'imminente avvio delle attività relative a un secondo progetto on-shore (Rovuma LNG). La Final Investment Decision è attesa nel corso del 2020. Tali progetti entreranno progressivamente in produzione dal 2022 e il FMI stima che da allora il Paese inizierà a registrare forti tassi di crescita (8,6 % nel 2023 e 10,6% nel 2024).

Sul fronte dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS), l’Italia ha investito in modo significativo in Mozambico, primo Paese beneficiario della Cooperazione italiana: dal 1992 al 2014 sono stati donati 538 milioni di Euro, cui si aggiungono due cancellazioni del debito nel 1996 (154,3 milioni di Euro) e nel 2002 (557,3 milioni). L'impegno finanziario nel Programma Paese 2015-2018 ammonta complessivamente a 133,9 milioni di Euro (70 milioni a credito d'aiuto, 28,9 milioni a dono e 35 milioni del programma PRETEP PLUS).


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